citazione

"Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni." (Eleanor Roosevelt)

venerdì 31 gennaio 2014

PANE PITA...prove in corso


che succede? già un altro pane? non è da me...e invece ci provo, un po' alla volta, a prendere confidenza anche con questi impasti.
Almeno faccio scendere l'indice glicemico del mio blog, pericolosamente elevato direi!!!
A parte le battute, questo pane è nato un po' per caso.
Dalla telefonata inaspettata di un amico lontano, dal tema facoltativo di Panissimo di questo mese (pani etnici). E così ho voluto provare il Pane Pita libanese, un pane comunque usato in tutto il medio oriente.


"Il pane pita è un tipo di pane piatto lievitato, rotondo, a base di farina di grano. La pita, insieme ad altri tipi di pane, è un cibo tradizionale delle cucine del Medio Oriente e del Mediterraneo, dal Nord d'Africa all' Afghanistan. Viene anche chiamato pane arabo, siriano o libanese, specialmente nel mondo arabo e nelle zone a consistente popolazione araba.
La pita è utilizzata per raccogliere sughi o salse come lo hummus, il baba ganush, la Shakshuka e per avvolgere sandwich come kekab, gyros (ricetta greca a base di carne, falafel (polpette egiziane). La maggior parte dei pani assimilabili alla pita vengono cotti al forno ad alte temperature (700°F o 370°C), facendo sì che i dischi appiattiti di pasta crescano velocemente. Una volta rimossi dal forno gli strati di pasta cotta restano separati all'interno della pita sgonfia, consentendo che il pane presenti un'apertura a forma di tasca, da usare in varie farciture." (fonte: Wikipedia)

Partendo dalla ricetta trovata nel blog "Una libanese in cucina", l'ho rielaborata secondo informazioni varie trovate in rete, perché secondo me la ricetta era troppo idratata per riuscire a stendere l'impasto in dischi sottili.
La prima volta che l'ho fatto ho esagerato con la cottura, ottenendo un pane croccante. Pane assolutamente bocciato dal mio amico esperto mangiatore di pane libanese (ma, ahimè, non esperto panificatore).
Intestardita dopo la bocciatura, l'ho subito rifatto. Sono riuscita ad avere dischi gonfi e morbidi che, farciti con ciò che più aggrada, sono davvero sfiziosi!!!

Con questo pane etnico partecipo alla raccolta di Panissimo,
che questo mese è ospitata da Sandra.

La raccolta è stata ideata da Sandra Barbara.

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PANE PITA

Ingredienti:
200 g farina 00
100 g farina integrale (*)
225 g acqua
4-5 g lievito di birra
3-4 g sale
1      cucchiaino zucchero
* oppure, 300 g farina 00
Procedimento:
- Sciogliere il lievito con un cucchiaino di zucchero e un po’ di acqua.
- Lasciare per circa 5 minuti, finché non fa bollicine in superficie.
- Impastare tutto (con l’impastatrice, o in una ciotola e poi a mano su un piano di lavoro ) fino ad ottenere una massa liscia, elastica, resistente.
- Dare qualche piega ad U (metodo “stretch and fold”) per strutturare meglio la maglia glutinica e arrotondare l’impasto.
- Mettere a lievitare in una ciotola leggermente unta con olio d’oliva e coperta con pellicola trasparente. Lasciare per circa 2-3 h, in luogo caldo, o comunque fino al raddoppio. (foto 1 e 2)
- Rovesciare sul piano infarinato, stendere leggermente, spezzare in parti di circa 80g l’una. (foto 3 e 4)
- Formare delle palline: stendere leggermente con le mani, arrotolare verso di sé , girare il rotolino ottenuto con il taglio in verticale e verso l’alto, arrotolare di nuovo verso di sé, arrotondare. (passaggio facoltativo ma che aiuta nella formazione di palline ben tondeggianti). (foto da 5 a 8)
- Accendere il forno a 230°-240°C.
- Premere la pallina con le dita e poi stendere con il mattarello sul piano infarinato fino a formare dischi alti circa 3 mm. Con un pennello togliere l’eccesso di farina prima di infornare. (foto 9 e 10)
- Porre sulla teglia da forno già calda e infornare per pochi minuti (5’-6’): dovranno gonfiare senza prendere colore. (foto 11)
- Meglio cuocerne pochi per volta, controllando la cottura, per non rischiare di cuocere troppo e ottenere un pane croccante a forma di palloncino! (foto a sinistra)**
- Estrarre velocemente dal forno e riporre in un piatto coprendo con un panno, per mantenerli tiepidi e morbidi. Sarà normale che si sgonfino. (foto a destra)
- Gustare semplicemente così, come accompagnamento a pietanze, oppure farciti e arrotolati, o ancora tagliando a metà per aprire e farcire la tasca ottenuta (come nell'ultima foto, con insalata e pollo).


** quello che è successo a me la prima volta: ho ottenuto palloncini di pane, croccanti, che ho mangiato rompendoli a pezzetti. Buoni, come una specie di cracker, carini, “coreografici”, ma non Pane Pita! (a sinistra nelle foto sottostanti)
Inoltre, non tutti probabilmente gonfieranno bene … quelli che restano piatti possono essere usati comunque tipo piadina.



Prove in corso:
Ho intenzione di proseguire le mie prove...migliorando la stesura (qui ho creato quadrati più che dischi) e aggiungendo un periodo di lievitazione (diciamo mezzora) dopo la stesura, in modo da ottenere un prodotto finale leggermente più spesso e morbido.
Così da non venir più bocciata, ma promossa a pieni voti, dall' amico esperto consumatore di pane Pita (se si presterà a fare da giudice)!  ;-)
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Ho scoperto un film...e ringrazio chi me l'ha fatto scoprire, sapendo quanto amo l'acqua, regalandomi così una parentesi di paio d'ore in un altro mondo...

Non so se sia un film che può piacere a tutti, forse no.
Io l'ho trovato geniale, assieme ironico e drammatico. Mi ha fatto sorridere, ridere, trattenere il respiro...
Due protagonisti reali e intensi, pur nella esasperazione quasi caricaturiale delle loro personalità.
Incredibili scene di paesaggi marini e di immersioni in apnea, di cui forse solo chi ne ha diretta esperienza può coglierne fino in fondo la bellezza e l'intensità.
Protagonista...il mare...l'amore per il mare. Così viscerale, quasi pazzo, un amore che chiede rispetto, che rende schiavi, che regala armonia. Un amore che chiama...

...mi manca...

alcune scene da "Le grand blue" (Luc Besson, 1988)

9 commenti:

  1. Ciao Ciccia mia. Le amicizie internazionali hanno un valore inestimabile. Penso al tuo amico libanese e penso ai miei amici iraniani. Quanto mi hanno dato in termini di tutto!!
    Il pane pita è uno di quei pani in to do list da mesi e mesi....prima o poi arriverò a provarci anche io.
    Continua a sperimentare!!!

    Mi riprometto di vedere il film. Il mare è un grande richiamo, anche se io lo amo specie nelle sue distese desolate, quando il vento arruffa i capelli (come se non fossero già abbastanza arriffati!!).
    La natura in generale ha un grande effetto sull'Uomo.

    Ti abbraccio in questa gironata piovosa, a più dopo! :*:*:*

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    1. ciao!!! sperimento sperimento... con il pane mi tocca fare e rifare...
      e io, faccio e rifaccio! lo sai vero? :-DDD
      ed è stato bello poter essere "criticata" da chi conosce bene questo pane.
      il confronto ci rende più ricchi, sempre.
      (e noi due stiamo diventando miliardarie!!!)

      piove piove piove...anche qui. Ti abbraccio.

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    2. Miliardarie, hai detto benissimo!! :)))
      Qui un delirio..:ROma per il maltempo oggi è un bollettino di guerra :(

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  2. ecco, che donna!
    grazie per la pita e grazie per essere di nuovo a Panissimo!
    tu non mollare mai e continua, giusto ieri sera ho fatto un porcaio con un pane che non mi si è cotto pernulla bene..... ma non tutte le ciambelle vengono con il buco e quindi noi insistiamo!
    anche se devo dire che questa pita, ripiene, belline, io le trovo splendide!
    baci grossi
    Sandra

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    1. :-)))
      sei molto gentile con me, grazie...
      sono una testarda...e siccome solitamente le ciambelle mi riescono, ma il pane no...insisterò finchè non sarò soddisfatta.
      già la seconda prova con il pane Pita devo dire che è andata molto meglio, e imbottitio di insalata e pollo era proprio gustoso. Ma non mollo...
      e Panissimo è una buona occasione, un buon motivo, per migliorare e condividere.
      quindi grazie per questa opportunità!
      :-*

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  3. Il film non lo conosco ma se parla di mare ... sai quanto lo amo anche io! La Pita invece la conosco, anche se non ho mai provato a farla. Mi è capitata di mangiarla in giro per il mondo. Fai bene a provare e riprovare, se poi hai un amico libanese che fa da cavia sei a posto direi! Ti dirò che comunque non hanno la faccia di una Pita ma una me la mangerei proprio!

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    1. eh l'amico può darmi solo pareri basandosi su foto, perchè lontano...
      ma io lo proverò a rifare comunque...era buono, ma vorrei migliorare il risultato, renderlo più simile all'originale.
      dovrei stenderlo più rotondo, e dovrebbe venire sì con la tasca vuota in mezzo ma pareti più spesse, giusto?
      aspetto i tuoi consigli! :-)*

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  4. A me questa tasca da cui deborda verzura, mi attira proprio! Faccio passare questa settimana piena di impegni e poi te la copio eh!

    Baci

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    1. buongiorno! grazie, questo tuo commento mi incoraggia sai...perchè questo pane mi è piaciuto sì, ma so che non mi è venuto tanto bene... Infatti, lo riproverò pure io!
      un abbraccio!

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