citazione

"Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni." (Eleanor Roosevelt)

venerdì 20 marzo 2015

TORTA PAZIENTINA


La torta che presento oggi ha origini venete, padovane. Un dolce tradizionale, a strati, dai sapori classici.
Ero timorosa quando l'ho presentato a casa, non tutti amano lo zabaione...invece è stato ben gradito! La base alle mandorle è friabile e burrosa, l'interno è morbido, lo zabaione dona un tocco contrastante e lega bene con il resto.

Avrei voluto pubblicarlo qualche giorno fa, in occasione della festa del papà, poichè trovo che i suoi sapori siano ... "da papà"! Ma il tempo corre veloce e io non ce l'ho fatta.
Ve la lascio oggi come proposta per la torta della domenica...come le domeniche di qualche anno fa...in cui le "torte moderne" con strati di mousse e bavaresi non erano usuali e ci si concedeva un vassoio di paste (assolutamente non mignon) o una bella torta farcita con creme!


 

PAZIENTINA

per una torta diametro 22-24 cm

Pasta bresciana

ricetta dal libro "Padova. 50 ricette tipiche", ed. Terra Ferma; la riporto in rosso dove diversa da quella da me realizzata
Ingredienti 
   150 g burro morbido
   150 g zucchero
   150 g mandorle (di cui 50g mandorle amare)
   100 g farina 00
   110 g albumi montati (n.3)
Procedimento
- Lavorare a crema lo zucchero con il burro
- Aggiungere la farina setacciata, un pizzico di sale, le mandorle macinate fini
- Montare a neve gli albumi
- Unirli al resto
- Stendere in due stampi a cerniera ad uno spessore di circa 1 cm
- Cuocere a 180°C per circa 30 minuti
- Far raffreddare e togliere dagli stampi


Polentina di Cittadella

ricetta dal libro "Padova. 50 ricette tipiche", ed. Terra Ferma; la riporto in rosso dove diversa da quella da me realizzata
Ingredienti
   250 g uova (80 g tuorli + 160 g albumi)
   150 g zucchero
   200 g farina 00
   100 g fecola (200)
   100 g farina di mais fioretto (non presente)
   100 g latte
   7 g lievito
   sale 
Procedimento
- Mescolare le farine, lo zucchero e un pizzico di sale con il latte a temperatura ambiente
- Amalgamere poi i tuorli e il lievito in polvere setacciato
- Montare a neve gli albumi
- Incorporarli all'impasto mescolando dal basso verso l'alto
- Nella ricetta originale, era previsto un riposo dell'impasto, coperto, di un'ora. Io non l'ho fatto.
- Versare nella tortiera imburrata e infarinata
- Cuocere a 170 °C per circa 35-40 minuti.
- Far raffreddare e estrarre dallo stampo
- Tagliare orizzontalmente per ottenere un disco alto un paio di centimetri
- Ciò che avanza può essere gustato da solo a colazione, o fatto a dadini per realizzare dei bicchierini, assieme allo zabaione che avanzerà
Note
Mi sono affidata alla ricetta riportata nel libro a casa. In rete ho trovato sia versioni uguali che molto differenti. Queste ultime, sostanzialmente, sono dei Pan di Spagna (solo uova montate, zucchero, farina) in cui si utilizza una parte di fecola e farina di mais. Credo che il risultato sia più soffice, adatto però al consumo della Polentina come dolce a sè stante. La ricetta che ho realizzato permette di ottenere un dolce più consistente, adatto a mio avviso a resistere senza cedimenti al taglio della torta finale (in cui sopra e sotto ci sono due dischi più solidi).
 

Zabaione di vino bianco

la ricetta originale è in "Non solo zucchero 1" di Iginio Massari, la riporto in rosso dove diversa da quella da me realizzata
Ingredienti
   250 g tuorli
   170 g zucchero (250)
   25 g amido di riso
   125 g vino bianco e 125 g latte (250 g Marsala)
Procedimento
- Montare leggermente tuorli, zucchero, amido
- Scaldare a 80°C vino e latte
- Versare sulla crema di tuorli
- Cuocere a bagnomaria mescolando con un frustino fino ad ispessire la crema
- Far raffreddare velocemente: distribuire su una teglia rivesita da pellicola, coprire con pellicola, mettere in frigo
- Prima dell'utilizzo, mescolare velocemente con una frusta per rendere liscia la crema
Note
Ho apportato alcune modifiche alla ricetta originale: ho calato lo zucchero visto che ho utilizzato lo zabaione tra strati di impasti dolci, ho utlizzato vino bianco (Prosecco extra dry) per avere un aroma più "acido" rispetto all'utilizzo del Marsala e bilanciare così la grassezza data da burro e mandorle della base, ho usato metà latte per avere un sapore più morbido (solo vino bianco darebbe un sapore troppo pungente)

Montaggio

- Posare sul piano di lavoro un disco di pasta bresciana
- Coprire con circa 200 g di zabaione
- Adagiare il disco di polentina, alto 1.5-2 cm al massimo
- Coprire con circa 200 g di zabaione
- Adagiare il secondo disco di pasta bresciana
- Mescolare 100 g di zabaione con 5 g di cacao
- Spalmare con questo zabaione scuro lati e superficie superiore del dolce
- Decorare con: cacao in polvere e scaglie di cioccolato sopra, mandorle a filetti sui lati
- Conservare in frigo, chiuso in un contenitore; il giorno successivo è più morbido e gustoso!





Con qualche avanzo, ecco realizzati piccoli deliziosi bicchierini. Allegri nel loro giallo splendente!



Oggi è la giornata mondiale della felicità, indetta dall'ONU...la ricerca della felicità sembra così impegnativa a volte.
Forse però ci basterebbe sorridere per piccole cose, per sentirci più felici...per sempio oggi, quel cucchiaino pieno di crema gialla non fa sorridere? E dopo averlo mangiato, di sicuro si è un po' più felici!

E poi, anche il sole oggi ha sorriso!





16 commenti:

  1. Ah, sì è davvero una torta pazientina e tu oltre che paziente sei sempre superlativa!
    Non sapevo che fosse la giornata mondiale della felicità.
    che bella la tua foto dell'eclisse, qui non si vedeva molto, il cielo era nuvoloso ma una sbirciata allo spicchio l'ho data.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ciao Su, grazie per i complimenti! Ma guarda che non serva poi chissà quanta pazienza per fare questa torta...c'è di peggio!!! ;-)
      non riuscivo a fare la foto dell'eclissi, c'era troppa luce, se fosse stato un po' più nuvoloso era meglio...ci sono riuscita solo mettendo una vecchia pellicola davanti all'obiettivo, infatti è una foto tutta scura! Ma così, almeno, ci sono riuscita...
      ciao!!!

      Elimina
  2. qui l'eclissi non si e' vista bene e poi io ero al lavoro!!!!La felicita'???: una fetta della tua torta cosi' golosa!!!!Brava!!!!Baci Sabry

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ...ehm, pure io ero al lavoro...ma c'è stato un tacito permesso credo...pasate le 10.30 siamo usciti a sbirciare il cielo, con in mano macchine fotografiche, cellulari, vecchie pellicole, occhiali da sole,...
      Questa torta ha dei buoni sapori, e un sorriso di sicuro lo fa spuntare! ciao Sabrina

      Elimina
  3. che delizia questa torta di tradizione mi ha prorpio colpito e affondata,la voglio,felice sera

    RispondiElimina
    Risposte
    1. grazie Paola, se potessi te ne allungherei volentieri una fetta già pronta...ma il massino che posso fare ora, è lasciarti ricetta e foto, per metterti la voglia di provarla! ;-)

      Elimina
  4. Mai nome fu più adatto per una torta ! Anche a me piacciono i sapori un po' "antichi" di questi dolci; mi riportano indietro nel tempo quando mia nonna veniva a trovarci la domenica e ci portava il vassoio di paste

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Dici che la torta richieda pazienza? mmmh, non più di tanto. O forse intendevi che dire che è una torta che infonde pazienza e calma...questo sì, proprio per questo gusto antico che riporta a momenti passati, a domeniche tranquille in famiglia...
      un caro abbraccio Cri.

      Elimina
  5. Ciao tesoro...che bella torta. Mi hai fatto venire in mente le domeniche di quando ero bambina, con quelle paste enormi o quei dolci semplici casalinghi. Che bei ricordi.
    Sei sempre bravissima coi dolci, ti ammiro tanto.
    Un abbraccio stretto stretto.
    :*:*:*

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Cara Michi...ammirazione reciproca, lo sai (come sai che so benissimo incastrare troppe cose e...combinare disastri!!!). ;-)
      un abbraccio dolce e forte, come questo dolce, come frolla con le mele e frutta secca, come un cake con cannella e zenzero!

      Elimina
  6. Che meraviglia Eleonora :-) In effetti mi hai fatto venire in mente quando abitavo ancora con i miei genitori e la domenica spesso si mangiava il vassoio di bigné e cavolini o una bella torta classica :-) Buona domenica! A presto! M.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Michele, sono felice per i tuoi complimenti e per aver rispolverato anche qualche piacevole ricordo!
      io ormai ti auguro buona settimana...ciao!

      Elimina
  7. Anche a casa mia, la domenica, non mancava il ricco vassoio di paste! Ben venga nuovamente il dolce semplice. Che poi mica tanto, vedo che c'è da lavorarci. :)))

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ...ed erano paste giganti, una volta!...
      il dolce non è di difficile esecuzione, però in effetti un po' di lavoro lo richiede. Ma sicuramente la soddisfazione che si prova dopo il primo morso ricompensa tutto il lavoro.
      ciao Silvia, grazie per esserci sempre. :-*

      Elimina
  8. Una bella torta, di quelle di una volta: sana, colorata e...grande, come le paste del vassoio! :)))

    BaSci

    RispondiElimina
    Risposte
    1. esatto!!!...e ripensandoci, ho come l'impressione che il segreto stia tutto nello zabaione: dà gusto, dà colore, dà profumo, dà quell'impressione di "antico". Forse perchè mi pare caduto un po' in disuso...
      grazie della visita! un abbraScio!!! ;-)

      Elimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

Printfriendly