Stasera mi sono goduta una piacevole passeggiata a Verona, ancora illuminata con le luci del periodo natalizio... Vero, spesso eccessive...ma ammetto che mi piace vedere le città e le case decorate di luci, in un'atmosfera che trovo magica.
Il mio albero di Natale proprio per questo solitamente resta addobbato anche dopo l'Epifania.
Mi piace così tanto la sera vederlo illuminato! E solitamente dopo l'Epifania si prosegue anche nel mangiare dolci natalizio, per esempio i panettoni che ho preparato numerosi o altri dolcetti tradizionali mai fatti prima che mi piace provare.
Proprio come quello di oggi! Squisito "croccante" scoperto tra le pagine di Camilleri e che mi ha permesso di scoprire che esiste in versioni diverse e anche al di fuori della Sicilia. Pare risalire alla dominazione araba, in alcuni luoghi è a base principale di mandorle, altrove di sesamo (ho trovato interessanti informazioni in questo sito).
Mi piace leggere le storie di Montalbano. Inizialmente era stato difficile comprendere la scrittura di Camilleri così ricca di espressioni siciliane, ma mi ci sono abituata presto ed anzi ora apprezzo la forza espressiva dei suoi testi. E spesso come in questo caso ho imparato frasi nuove, modi di dire, cibi, abitudini,... Da "la prima indagine di Montalbano":
"Certo che lo conosco. Ma non c’è da gloriarsene, a conoscerlo. Ci sono andato una volta con Livia, tanto per provare, e m’è bastato e superchiato. Scruscio di carta e cubaita nenti. Cammareri eleganti, servizio discreto, inappuntabile, posateria lussuosa, conto da infarto, ma quanto al dunque, alla sustanza, servono piatti che parino preparati da un cuoco in stato di coma irreversibile.”
Scruscio di carta e cubaita nenti. Rumore di carta e cubaita niente. Camilleri stesso spiega ne "il Gioco della Mosca" che "il detto viene adoperato a indicare qualcosa di bella apparenza ma di nessuna sostanza". E addirittura ho scoperto che ha scritto un elogio alla cubaita di cui mi ha colpito la frase "Ti invita alla meditazione ruminante. Rende più dolce e sopportabile l'introspezione che non sempre è un esercizio piacevole. Alla dolcezza del miele mischia l'"amarostico" delle mandorle tostate e il ricordo del verde attraverso il pistacchio. Diventa così una sorta di filosofia del vivere."
E da una parola si scoprono così tante cose...e un "croccante" buonissimo che vale la pena sgranocchiare.
Io ho deciso di prendermi una licenza poetica rispetto a quanto descritto da Camilleri, incuriosita dal provare la versione con semi di sesamo, meno dura e dal sapore inconfondibile.
Una preparazione veloce veloce, piena di gusto e ricca di storia...e così buona da sgranocchiare!!! E con questa ricetta partecipo a #pagineaifornellicontest di Betulla.
Il mio albero di Natale proprio per questo solitamente resta addobbato anche dopo l'Epifania.
Mi piace così tanto la sera vederlo illuminato! E solitamente dopo l'Epifania si prosegue anche nel mangiare dolci natalizio, per esempio i panettoni che ho preparato numerosi o altri dolcetti tradizionali mai fatti prima che mi piace provare.
Proprio come quello di oggi! Squisito "croccante" scoperto tra le pagine di Camilleri e che mi ha permesso di scoprire che esiste in versioni diverse e anche al di fuori della Sicilia. Pare risalire alla dominazione araba, in alcuni luoghi è a base principale di mandorle, altrove di sesamo (ho trovato interessanti informazioni in questo sito).
Mi piace leggere le storie di Montalbano. Inizialmente era stato difficile comprendere la scrittura di Camilleri così ricca di espressioni siciliane, ma mi ci sono abituata presto ed anzi ora apprezzo la forza espressiva dei suoi testi. E spesso come in questo caso ho imparato frasi nuove, modi di dire, cibi, abitudini,... Da "la prima indagine di Montalbano":
"Certo che lo conosco. Ma non c’è da gloriarsene, a conoscerlo. Ci sono andato una volta con Livia, tanto per provare, e m’è bastato e superchiato. Scruscio di carta e cubaita nenti. Cammareri eleganti, servizio discreto, inappuntabile, posateria lussuosa, conto da infarto, ma quanto al dunque, alla sustanza, servono piatti che parino preparati da un cuoco in stato di coma irreversibile.”
Scruscio di carta e cubaita nenti. Rumore di carta e cubaita niente. Camilleri stesso spiega ne "il Gioco della Mosca" che "il detto viene adoperato a indicare qualcosa di bella apparenza ma di nessuna sostanza". E addirittura ho scoperto che ha scritto un elogio alla cubaita di cui mi ha colpito la frase "Ti invita alla meditazione ruminante. Rende più dolce e sopportabile l'introspezione che non sempre è un esercizio piacevole. Alla dolcezza del miele mischia l'"amarostico" delle mandorle tostate e il ricordo del verde attraverso il pistacchio. Diventa così una sorta di filosofia del vivere."
E da una parola si scoprono così tante cose...e un "croccante" buonissimo che vale la pena sgranocchiare.
Io ho deciso di prendermi una licenza poetica rispetto a quanto descritto da Camilleri, incuriosita dal provare la versione con semi di sesamo, meno dura e dal sapore inconfondibile.
Una preparazione veloce veloce, piena di gusto e ricca di storia...e così buona da sgranocchiare!!! E con questa ricetta partecipo a #pagineaifornellicontest di Betulla.
e ora mi abbandono ad una meditazione ruminante!
Eleonora
Carissima Eleonora, grazie di cuore per questa tua ricetta. Mi hai fatto pensare a lungo su quanto all'inizio Camilleri sembri ostico, incomprensibile nel suo mezzo dialetto..eppure più lo si legge più si entra nel suo mondo (anche attraverso il suo linguaggio tanto colorito e curioso). Bellissimo l'inno a quel croccante che aiuta a ruminare i pensieri! Non lo conoscevo, grazie davvero!
RispondiEliminaCiao Beatrice, grazie per il tuo apprezzamento. Ricordo quando ho letto per la prima volta Camilleri, su consiglio di un amico...mi chiedevo "ma chi me l'ha fatto fare?"... per poi appassionarmi invece proprio a questo modo così colorito ed espressivo. E con la sua cubàita ho scoperto tradizioni, origini, ricette di versioni diverse, che si trovano non solo in Sicilia. Ed ora ne ho tanti rettangolini, per ruminare e meditare! :-) ciao!
EliminaAdoro il croccante di sesamo ma non ho mai provato a replicarlo in casa..mi hai fatto venire una gran voglia ^_^
RispondiEliminaBuona domenica Ele e a presto <3
Anche a me piace tanto ed è stato veloce farlo! E poi ci puoi aggiungere mandorle, nocciole, pistacchi, scorza di limone o arancia... troppo buono! Ciao Consu, a presto!
EliminaPensa che sono appena rientrata da Verona :) e niente, sarà difficile lasciare tutte queste meravigliose luci, anche quelle di Roma. Il natale ha quel di magico che mi infonde sempre serenità, sarà che sono nata a dicembre :) splendido questo croccante che ho sempre amato, ma non ho mai preparato... un bacione Ele :*
RispondiElimina...allora forse lo stesso motivo vale per me, nata nel bel mezzo del periodo natalizio! ;-)
EliminaUn abbraccio a te Simona, che bello averti qui!
Pensa che durante le vacanze di Natale non ho fatto altro che ripetere che avevo una gran voglia di mangiare il croccante di sesamo e adesso me lo trovo qui da te oltretutto per il bellissimo contest di Beatrice. Che belle coincidenze! Mi piace moltissimo come ti è venuto: un bellissimo colore e una bellissima forma. E in più ci hai dato un ulteriroe spaccato di cucina siciliana (e non) oltre ai ben noti arancini/e :-) Grazie!
RispondiEliminacara Milena, che piacere il tuo commento, felice che tu abbia apprezzato la ricetta e le piccole divagazioni letterarie. Mi è piaciuto tanto questo croccante, e steso così sottile diventa anche più facile addentarlo :-) a presto, ciao!
EliminaThanks greaat post
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